(Cambogia) Rientra leader opposizione ma resterà fuori dalle elezioni (Misna)
Un gran numero di sostenitori ha accolto al suo arrivo questa mattina all’aeroporto internazionale di Phnom Penh il leader storico dell’opposizione Sam Rainsy. Rainsy, fondatore e leader del Partito cambogiano per la salvezza nazionale è rientrato dall’esilio volontario dopo quattro anni passati perlopiù in Francia per sfuggire a una condanna a 11 anni che lui e i suoi seguaci ritengono motivata da ragioni politiche.
Lungo il percorso dall’aeroporto verso il centro cittadino dove si trova la sede del suo partito, molti cittadini hanno sventolato bandiere cambogiane inneggiando al cambiamento. Un cambiamento che, tuttavia non sarà rapido e con ogni probabilità non si concretizzerà nemmeno nelle elezioni politiche previste per il 28 di questo mese. Anzitutto perché lo stessa Raimsy, che non ha potuto registrarsi in quanto condannato, non potrà prendervi parte, e poi perché il suo rivale ha chiarito da tempo la sua volontà di restare in politica fino a 90 anni d’età, ovvero un altro trentennio. Davanti allo strapotere di Hun Sen, il provvedimento di grazia, chiesto dallo stesso premier e deliberato da re Sihamoni la scorsa settimana, appare più come un gesto di facciata, di riconciliazione. Anche un atto di democrazia formale davanti alle pressioni internazionali nel chiedere elezioni libere e trasparenti che il premier uscente tuttavia è certo di vincere, mancando una vera opposizione.
Hun Sen, ex quadro nel regime dei Khmer Rossi che abbandonò alla caduta del regime per opera dei vietnamiti nel 1979, è stato eletto primo ministro per la prima volta nel 1985, diventando così il leader con la più lunga anzianità di servizio dell’interno Sud-Est asiatico. Personaggio spregiudicato e pragmatico, sembra l’antitesi del raffinato e conciliatore Rainsy, più volte incarcerato, esiliato e minacciato, che negli ultimi giorni di questa campagna elettorale si impegnerà per rendere meno pesante la sconfitta prevista per il suo partito.