(In giro per il mondo) agenzia Misna, 20 febbraio 2013

20.02.2013 12:46

(Paraguay) COMINCIATA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL VOTO DI APRILE.

Sebbene la propaganda sia cominciata da mesi, la campagna elettorale per le elezioni generali del 21 aprile si è ufficialmente aperta in Paraguay, scatenando la competizione tra i successori del presidente Fernando Lugo, destituito nel giugno scorso con un controverso ‘processo politico’ costato al paese la condanna dell’America Latina e temporaneamente sostituito dal suo vice, il liberale Federico Franco.

Ad Asunción, gli ispettori delle autorità elettorali sono stati costretti a intervenire nelle ultime settimane per rimuovere la pubblicità politica collocata anzitempo. Tra i volti ritratti nei manifesti elettorali spiccano quelli dei due partiti tradizionali, il Liberal, al governo, e il Colorado, oggi all’opposizione dopo aver governato per 71 anni fino all’arrivo, nel 2008, della coalizione di centro sinistra guidata da Lugo. Tutto conferma del resto che la sfida principale sarà tra il candidato liberale Efraín Alegre, che con il suo aspirante vice Rafael Filizzola promette “un paese senza povertà, un Paraguay Alegre”, e Horacio Cartes, il ricco imprenditore colorado, che annuncia “un nuovo corso per il Paraguay”.

“Unitevi all’Unace” recitano ancora i cartelli con la foto del geenrale golpista Lino Oviedo, leader della Unión Nacional de Ciudadanos Éticos, deceduto il 2 febbraio in un incidente di elicottero e sostituito, solo alla scadenza dei termini, dal cugino omonimo che gli somiglia anche nei tratti. La maggior parte dei sondaggi favorisce Cartes ma è anche precedente alla morte di Oviedo e non riflette il possibile passaggio di voti dall’Unace ad altri schieramenti.

Con il voto, il paese si attende la revoca della sospensione dall’Unasur (Unione delle nazioni sudamericane) e dal Mercosur (mercato comune sudamericano), sanzione decisa per la “rottura dell’ordine democratico” riscontrata dai due organismi con la destituzione del presidente democraticamente eletto, peraltro a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo mandato. Lugo non potrà correre per un secondo mandato per esplicito divieto della Costituzione: il suo schieramento, il Frente Guasú, porta come candidato Aníbal Carrillo, mentre per l’altro grande schieramento della sinistra, Avanza País, correrà invece Mario Ferreiro. L’ex presidente sarà il capolista della coalizione al Senato.

L’Organizzazione degli Stati americani (che comprende anche Stati Uniti e Canada) non ha sospeso il Paraguay ma ha deciso che invierà una missione di osservazione elettorale, al pari dell’Unione Europea. Nonostante il parere contrario dell’esecutivo di Franco, il Tribunale supremo elettorale ha invitato anche gli osservatori dell’Unasur di cui in settimana è attesa ad Asunción una missione di alto livello guidata dal peruviano Salomón Lerner.

(Togo) EDITORIA, TRA LE CRITICHE APPROVATA LEGGE PIÙ RESTRITTIVA.

Nonostante un sit-in della stampa togolese indipendente sostenuto dalla società civile, il parlamento di Lomé ha approvato una nuova legge più restrittiva sulla libertà d’informazione che concede all’Alta autorità dell’audiovisivo e della comunicazione (Haac) poteri notevolmente rafforzati. Con il nuovo provvedimento l’Alta autorità potrà imporre sanzioni a testate giornalistiche, che vanno dalla sospensione al ritiro della licenza, senza passare davanti ai giudici. L’assemblea nazionale, dominata dal partito al potere del presidente Faure Gnassingbé (Raggruppamento del popolo togolese, Rpg), ha approvato il testo con 58 voti a favore, nessun contrario e tre astensioni.

Fuori dal parlamento gli agenti di polizia hanno disperso con la forza i giornalisti che manifestavano per denunciare il crescente imbavagliamento della stampa privata e indipendente in Togo e le frequenti violazioni della libertà d’informazione. Per Jacques Djakouti, presidente del Consiglio nazionale dei proprietari dei media, il nuovo testo segna un “vero declino della libertà di stampa in Togo”; lo stesso ha annunciato un ricorso davanti all’Alta corte di giustizia per chiederne l’annullamento. Secondo le organizzazioni di categoria la legge approvata ieri è anticostituzionale poiché in violazione con l’articolo 26 della legge fondamentale in vigore che sancisce che “ogni divieto o restrizione nei confronti della stampa può essere pronunciato solo in virtù di una decisione di giustizia”. Dal canto suo il ministro della Comunicazione, Djimon Oré, ha assicurato che si tratta di “paure infondate”, sottolineando che l’obiettivo consiste “semplicemente nel ristabilire la piena autorità dell’istituzione”.

In Togo l’Haac è costituita da cinque membri scelti dal parlamento e da altri cinque designati dal presidente. La legge sui media è stata votata in un clima socio-politico segnato da tensioni per il carovita e da frequenti proteste indette dall’opposizione in vista del prossimo appuntamento con le urne. Il Collettivo salviamo il Togo (Cst), nato l’anno scorso, e i principali partiti di opposizione contestano l’organizzazione delle legislative da tenersi entro fine marzo, avvertendo del rischio concreto che lo scrutinio non sia né trasparente né regolare.

Dall’indipendenza, nel 1958, la storia del Togo è stata segnata da più periodi di violenze politiche: l’ultimo risale al 2005, anno in cui al termine di elezioni contestate l’attuale presidente è succeduto al padre, Gnassingbé Eyadéma, rimasto al potere per 38 anni.

(Siria) SCONTRI AD ALEPPO E DAMASCO, COLPITO PALAZZO PRESIDENZIALE.

Sarebbero 31 le vittime dell’esplosione provocata ad Aleppo, nel quartiere di Jabal Badro, da un colpo di mortaio delle truppe regolari: lo riferiscono fonti concordanti secondo cui in queste ore la seconda città del paese, come pure la capitale Damasco, sono teatro di pesanti scontri armati con le milizie antigovernative.

Nella serata di ieri, un ordigno ha colpito il palazzo presidenziale di Tishreen a Damasco. Non è chiaro se l’attacco abbia causato vittime e se il presidente Bashar al Assad si trovasse all’interno al momento dell’impatto, ma il Palazzo d’Ottobre avrebbe riportato danni alle mura esterne. L’attivista Khaled al Shami ha dichiarato che quanto accaduto “è un chiaro segnale per il regime, che non ci sono luoghi sicuri d’ora in poi”.

Non si tratta della residenza principale del presidente Bashar al-Assad, che si trova invece sulla collina di Mezze, nel quartiere sud-occidentale dove vive una forte minoranza alawita e numerose famiglie delle forze di sicurezza.

Sul fronte umanitario, intanto, il primo di due voli russi è atterrato all’aeroporto di Latakia con a bordo 46 tonnellate di aiuti umanitari, incluse tende, generatori e cibo. I velivoli riporteranno indietro cittadini russi nel paese mediorientale in quella che appare a tutti gli effetti come la prima evacuazione diretta organizzata dal governo di Mosca.

Ieri intanto, l’Unione europea ha deciso di rinnovare per tre mesi le sanzioni al regime di Damasco, ma allentando significativamente l’embargo sulle armi. I provvedimenti, sono modificati in modo da fornire all’opposizione “un maggiore supporto non letale e assistenza tecnica per la protezione dei civili”.

(Capo Verde) CRESCITA A DOPPIA CIFRA PER SETTORE TURISTICO.

È cresciuto a doppia cifra il settore turistico a Capo Verde. Lo riferisce l’Istituto nazionale di statistica (Ine) fornendo i dati relativi al 2012 che hanno fatto segnare un 12,3% di ingressi in più rispetto all’anno precedente.

In totale, secondo l’Ine, i turisti entrati nell’arcipelago sono stati 534.000 con i cittadini del Regno Unito che hanno rappresentato la quota più importante con il 21,6% sul totale delle presenze. Subito dopo sono stati i turisti francesi a scegliere Capo Verde come meta di vacanze (13%) seguiti da portoghesi (12,7%) e tedeschi (12,6%).

L’isola più visitata è stata quella di Boa Vista che ha contato per il 38,1% delle prenotazioni alberghiere, seguita da Sal (32,5%) e Santiago (12,9%).

Situato al largo dell’Africa occidentale, a circa 500 chilometri dalle coste senegalesi, l’arcipelago di Capo Verde non dispone di significative risorse naturali. Il suo patrimonio naturalistico e le sue acque si sono però trasformate in un importante richiamo turistico dando in questo modo in contributo decisivo allo sviluppo dell’economia nazionale.