Diario 8 (Marco Emanuele, 28 aprile 2013)

28.04.2013 07:49

Una giornata particolare è il titolo dell’editoriale di Norma Rangeri su il manifesto.  Dove siamo con il governo Letta ? Scrive Rangeri che siamo spettatori del vecchio film del berlusconismo appena riverniciato di modernismo. E cosa c’è da fare ? Lavorare per la nascita di una sinistra diversa, capace di cogliere, organizzare, connettere quanto c’è di meglio nella tradizione politica e culturale del pensiero anticapitalista. E quanto c’è di nuovo nel fermento degli ultimi anni.  A guardare la realtà dell’ “agenda mondo”, l’unica possibile, c’è secondo me da ritrovare un pensiero complesso in politica, maturando progressivamente la consapevolezza che le vecchie categorie della politica rischiano di ritrovarsi precarie alla prova della globalità; forse, per restituire senso a certe istanze, conviene ripensarle profondamente per rifondare una politica in grado di rigenerare progetto umano, di mediare gli interessi e i rapporti di forza, di restituire speranza e benessere.

Mario Calabresi su La Stampa (Una generazione di politici è uscita di scena), scrive che – con il governo Letta – si è verificato un gesto di discontinuità che ha eliminato i responsabili delle mancate riforme. Forse i figli saranno meglio dei padri e dei padrini ? A parte alcune eccellenze (penso in particolare alla Bonino), auspico che questo governo rappresenti davvero una sorta di discontinuità, l’uscita dal dominio di interessi particolari portati nelle istituzioni. Vedremo …..

Un po’ di realismo sul nuovo governo viene dalle parole di Marcello Sorgi su La Stampa (La strada è ancora in salita): Tirando le somme, e cercando di ragionare sul calendario, è realistico prevedere per il governo almeno un tagliando al mese e tra manovra primaverile, legge di stabilità e impegni di riequilibrio di Bilancio con l’Europa, una verifica più approfondita ogni trimestre. Con questo ritmo, governare, è sicuro, non sarà affatto facile, e ancor di più affrontare la scadenza della prossima primavera, quando l’Italia sarà di nuovo chiamata alle urne per le europee, e diventerà più forte la tentazione di accoppiare a quella scadenza un nuovo giro di elezioni politiche. Letta, Alfano e la loro nuova squadra di ministri hanno tutte le carte in regola per superare gli ostacoli che li attendono. Ma hanno anche bisogno di un po’ di fortuna, e di molti auguri, perché gli toccherà faticare per davvero.