Diario 11 (Marco Emanuele, 28 aprile 2013)

28.04.2013 18:26

Ha detto Nichi Vendola in una intervista a Daniela Preziosi de il manifesto, parlando del governo Letta: Siamo di fronte a ministri presentabili e competenti. E’ un bene per il paese. Ma sfugge il nodo della qualità di un’agenda di governo: al di là degli aspetti iconografici e estetici, resta la natura di un governo di restaurazione. Intelligente, ma restaurazione. Un governo che nasce per l’intenzione, anche di pezzi del Pd, di impedire un’uscita da sinistra della crisi. L’opinione di Vendola è parte del mosaico di parole che stanno definendo la neonata esperienza governativa guidata da Enrico Letta. Sono parole, quelle di Vendola, che in me suscitano interesse e almeno due domande. La prima è, pur sapendo che il processo che ha portato al governo Letta non è certamente casuale, si poteva fare altro (oltre a tornare al voto) ? non è forse il caso, almeno in questa situazione, di utilizzare la categoria politica che ho definito del “realismo imminente” ? La seconda domanda è: possiamo ancora dire che esiste una “uscita da sinistra della crisi ?”; voglio dire che un  certo linguaggio della politica, che descrive un’idea di società assolutamente nobile e frutto di nobili tradizioni culturali, sembra non riuscire a fare i conti in chiave strategica con un’agenda di problemi e di sfide ormai globale e che necessita di risposte sistemiche, al di là di steccati di parte che – storicamente -  sembrano aver fatto il loro tempo.