Aggiornamenti quotidiani dalla stampa italiana (15 dicembre 2013)
- Stelle e anelli che impreziosiscono il mondo. Nell'edizione critica del settecentesco "Atlas Marianus" del gesuita Heinrich Scherer. Ignorata da Wikipedia e da Internet, la personalità del gesuita tedesco Heinrich Scherer (1628-1704) emerge solo nell'Archivum Romarum Societatis Iesu (Arsi), prezioso scrigno che contiene tra gli altri documenti i cataloghi inviati annualmente al preposito generale delle singole province. Come è risaputo, gli archivisti Lamaille e Gramatovski hanno elaborato di ogni gesuita un'accurata scheda che registra i dati di identificazione, la residenza, dove è passato e i compiti che vi ha svolto. Tutto in base ai cataloghi annuali o triennali. Cos' di Henricus Scherer veniamo a sapere che nasce uk 23 aprile 1628 a Dilingen in diocesi di Augsburg, che entra nella Compagnia di Gesù nel 1645, studia filosofia e teologia nel collegio di Ingolstad e viene ordinato presbitero il 15 giugno 1658. Dopo l'anno della terza probazione (1659-1660), inizia a insegnare ebraico, etica e matematica in vari collegi: Dilingen (1660-1662), Friburgo in Brisgovia (1664-1667), Mantova (1669) e soprattutto Monaco di Baviera, dove insegna dal 1672 al 1704, salva la parentesi del servizio all'elettore di Colonia dal 1691 al 1696. Queste e altre informazioni passano a qualche raro dizionario, che menziona lo Scherer e la sua opera. (...) (Stefano De Fiores, L'Osservatore Romano, 14 dicembre 2013)
- L'uomo del dopodomani. Karl Rahner in una raccolta di saggi. La grandezza e la profondità del pensiero teologico di Karl Rahner è ormai un dato acquisito per la storia della teologia. Come però affrontare un simile gigante ? Da quali ottiche partire per giungere alla sua comprensione ? Giorgia Salaitello (ordinario di Filosofia alla Pontificia Università Gregoriana), con la chiarezza e il linguaggio sobrio che le sono tipici, si pone in apertura del libro "Karl Rahner. Percorsi di ricerca" (Gregorian and Biblical Press), volume da lei curato che raccoglie i contributo di nove specialisti e consente due diverse letture: "I percorsi delineati sono quelli di Rahner medesimo, ovvero le fondamentali direzioni del suo pensiero, secondo le quali si può organizzare l'immenso materiale che questo autore ha prodotto"; quasi invece a costruire un'inclusione, il primo e l'ultimo capitolo rispondono a esigenze diverse: Paul Gilbert getta luce sul rapporto tra Rahner e Maréchal "ritenendo tale rapporto pregiudiziale per una reale comprensione delle posizioni filosofiche e teologiche di Rahner, Karl H. Neufeld invece costruisce un ponte "per cogliere il più profondo significato delle tesi rahneriane" ma, nel contempo, per assumerle "come uno stimolo per ulteriori riflessioni, mostrando che il significato che essere possono avere per il presente richiede, per essere colto, che sia evidenziata la rilevanza di Rahner per il suo proprio tempo". (...) (Cristiana Dobner, L'Osservatore Romano, 14 dicembre 2013)